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fev
14

Natale, la bellezza dei suoi simboli

I simboli hanno una grande importanza per l’umanità. Ci comunichiamo ed esterniamo i nostri sentimenti e pensieri tramite dei gesti e simboli. Ci serviamo dei segni per creare e rafforzare i nostri rapporti; manifestare sentimenti e celebrare la vita.

Natale è il giorno in cui celebriamo la nascita di Gesù Cristo, che è venuto incontro a noi. Giorno in cui il Padre ci ha inviato il regalo più grande: suo Figlio. Per celebrare questo giorno così bello, con tutta la dignità, in modo tutto speciale, noi ci serviamo dei più bèlli e svariati segni.

Albero di Natale

Il primo riferimento a un “albero di natale” risale al secolo XVI d.C. In Germania, le famiglie decoravano gli alberi con carta colorata, frutta e dolci. Questa tradizione si stese per l’Europa e arrivò agli Stati Uniti tramite i colonizzatori tedeschi. Subito dopo l’albero di natale diventò conosciuto in tutto il mondo. Milioni di famiglie celebrano il Natale attorno a un albero. L’albero che è il simbolo della vita è anche simbolo di Cristo. Gesù dice: “Io sono la vite, voi siete i tralci.” (Gv 15,5).

Il presepe

È stato ideato per la prima volta da San Francesco di Assisi nel XII sec. d.C. Esso consiste nella presentazione di pitture o sculture dei vari personaggi, del luogo e dell’ambiente in cui è nato Gesù: una mangiatoia, animali, pastori, i tre re magi, Maria, Giuseppe e il bambino Gesù. Il presepe ci aiuta a riflettere sul racconto biblico della nascita del Salvatore (Lc 2,1-2) e ci spinge a vivere questa spiritualità così bella e forte della sua incarnazione. Cristo viene fino a noi, per donarci il suo amore e la sua salvezza. Il presepe simbolizza anche il nostro cuore, che accoglie il bambino Gesù.

La cena e le vele

La cena natalizia ha avuto la sua origine tra le abitudini degli antichi europei, di lasciare le porte delle case aperte nel giorno del Natale per ricevere i viandanti e pellegrini. Gli ospiti insieme alla famiglia ospitante fraternizzavano in quella data così importante per i cristiani. Per quella commemorazione si preparava molto cibo, con diverse portate. Questa tradizione era sempre legata all’ultima cena di Cristo (Mt 26,26-29) affianco ai suoi discepoli e al banchetto eterno da lui promesso.

È altre tanto forte l’uso delle vele nella notte della cena natalizia: esse simbolizzano la presenza di Cristo come luce del mondo. Lui stesso dice: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12). Ogni Natale deve rinnovare in noi la fede in Cristo Luce del mondo e la certezza che riceviamo la sua luce per illuminare anche gli altri.

Babbo Natale

La sua origine risale al vescovo Nicola, che ha vissuto il suo ministero nella città di Myra, Turchia, nel IV sec. d.C. Nicola era abituato ad aiutare anonimamente chi si trovava in difficoltà finanziaria. Metteva dentro un sacco delle monete affinché fosse donato e messo nel caminetto di casa. La sua trasformazione in simbolo natalizio è avvenuta in Germania e da lì si sparse nel mondo. La figura di Babbo Natale che conosciamo oggi è opera del pittore Thomas Nast. La tradizionale figura del vecchietto bonaccione di lunga barba e vestiti rossi che si sposta nella slitta trascinato dalle Renne è diventata famoso in tutto il mondo.

Le canzoni

I cristiani hanno sempre dato molta importanza al valore della musica. Le prime canzoni natalizie risalgono al IV secolo d.C. e sono cantate fino ad oggi a partire dai vespri di Natale. Angeli cantori annunciano una buona notizia: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». (Lc 2,14). I messaggeri sorgono nei cieli per confermare la nascita del Figlio di Dio. Tramite la melodia che intoniamo, preannunciamo un tempo nuovo quello del regno di Cristo.

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