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fev
14

Seguire Cristo Gesú - (Luc 14, 25-29)

Questo brano del vangelo di Luca (Luc 14, 25-29) ci mette davanti il tema: seguire Cristo, un tèma importantissimo per noi cristiani. Sentiamo la voce del Signore: <<Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo>>(v 26).

Non si tratta certo di odiare, di escludere, né di non amare la famiglia, i fratelli, gli altri… ma, chiaro, di preferire, amando di più il Cristo Signore. Mettere davanti tutti, e tutte le cose l’amore al Signore, quell’amore di adorazione, come ci propone la nostra fede. Cosi dice il nostro Catechismo, n. 01 <<Dio, infinitamente perfetto e beato in se stesso, per un disegno di pura bontà, ha liberamente creato l’uomo per renderlo partecipe della sua vita beata. Per questo, in ogni tempo e in ogni luogo, egli è vicino all’uomo. Lo chiama e lo aiuta a cercarlo, a conoscerlo e ad amarlo con tutte le forze>>. Il Signore non ci abbandonerà mai; quando le delusioni, l’incomprensioni, gli insuccessi, ci portano a rinchiuderci nelle tombe vuote della vita. Allora ci prenderà la mano, ci rialzerà e ci inviterà a riprendere la via con Lui verso il Padre.

Il Nostro Signore Gesù ha detto anche: <<Colui che non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo>>. (v 14, 27). L’amore a Cristo non è un gioco! Si tratta di servire, sopportare, camminare con Lui, dare la vita. Certamente, con tutto il peso della croce, che non è cercare il dolore, godere nel soffrire, ma dare un senso a tutto questo, un senso che ci viene da Cristo, dalla sua risurrezione. É Lui che dá un senso alla nostra croce di ogni giorno. La nostra vita acquista significato quando è innanzi tutto risposta viva alla chiamata del Signore. Riconoscere ed accettare i propri limiti e seguirlo nel cammino della Sua Croce, del suo amore, nel suo regno. Questo è il senso e il cammino della nostra salvezza che viene da Lui che ci ama profondamente. Pensiamoci bene! “Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro”. (v 28.29). Andare dietro al Signore non è passatempo, distrazione o svago! È rinunciare a se stessi, ma non per restare nel vuoto, ma per amarlo, seguirlo, per ottenerlo insieme al Regno di Dio!

Molti si recano da Gesù, pochi lo seguono veramente. Le condizioni del seguito sono dure, esigenti, impegnative: – amarlo sopra ogni cosa, più di quelli della propria famiglia, parenti e clan; che mistero, mio Dio che mistero grande d’amore; – appartenergli testimoniandolo, portando la propria croce con determinazione, la sua missione di pace, fare del bene, di servizio alla umanità fino alla fine. Bisogna guardare avanti senza voltarsi indietro, cercare prima di tutto il Regno di Dio, la volontà del Signore, la sua parola… Perché quello che noi abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso.

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